Il galateo con chi non sente
- Scritto da Miriam Mandosi
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Se non si conosce la LIS ecco alcuni utili accorgimenti per comunicare con una persona sorda.
Inutile prodursi in gesti e smorfie: creano solo imbarazzo. Perché oggi, con la lettura labiale, anche chi ha gravi deficit dell'udito può capire bene i suoi interlocutori. Sono invece opportuni alcuni accorgimenti. Eccoli.
La sordità è una menomazione invisibile e questo, contrariamente a quanto si possa pensare, non facilita i rapporti tra i non udenti e udenti. Il sordo, specialmente negli incontri occasionali, tende a non rivelare agli altri la sua menomazione, magari approvando con dei cenni del capo anche quei discorsi troppo veloci che non riesce a seguire. Questo atteggiamento di difesa provoca incomprensioni e imbarazzi nell'interlocutore che, per cercare di aiutare chi non sente, ricorre a volte ad inutili espedienti: si mette a urlare, a gesticolare, ad adottare una curiosa mimica facciale. Oggi, tutto ciò è quanto mai superfluo, perché grazie a scuole speciali di rieducazione, i sordi hanno imparato ad utilizzare la lettura labiale e parlare servendosi dei 25 suoni dell'alfabeto. Se incontrate una persona affetta da sordità, allora, non evitatela per imbarazzo. Cercate di attenervi a queste semplici regole, suggerite dall'Ente Nazionale Sordi, che vi permetteranno di comunicare con più facilità.
Messaggi senza voce. Ecco come comportarsi con i sordi che sanno leggere sulle tue labbra.
- Poiché un sordo spesso ha la sensazione di essere isolato dagli udenti, informalo su ciò che si dice intorno.
- Fai sempre in modo che occupi un posto in prima fila in classe, alle riunioni e incontri.
- Non gli parlare se non ti guarda. Attira la sua attenzione con un gesto, prima di parlare. Mettiti di fronte a lui in modo da presentare il viso in piena luce.
- Mettiti alla sua altezza, specialmente se è un bambino.
- Non alzare il tono della voce.
- Ricordati che i sordi non possono seguire contemporaneamente i movimenti delle tue labbra e le immagini. Se devi insegnare come si fa una cosa o mostrare un'immagine, devi prima indicare, poi eseguire, poi spiegare.
- Un sordo segue difficilmente una conversazione di gruppo, senza interprete, poiché si stanca facilmente.
- Se vi trovate in presenza di altre persone, per aiutarlo a comprendere non produrti in ridicole pantomime; sottolineeresti la sua menomazione agli altri.
- Se non capisce ripeti. Se occorre, cerca un'altra parola con lo stesso significato; trova un altro giro di frase.
- Ricorda che la protesi acustica non fa miracoli e che la comprensione del linguaggio esige una lunga e difficile rieducazione.
È importante anche fare qualche piccola precisione lessicale:
- i non udenti si chiamano sordi e non sordomuti (termine abrogato dalle Legge 95/2006).
- la loro è una vera lingua che si chiama LIS, Lingua dei Segni Italiana. Non è una lingua universale, ogni nazione ha una sua lingua, come per le lingue vocali.
- i loro sono segni e non gesti! Il gesto è privo di significato, o meglio ha un significato puramento iconico che non rispetta le regole fonologiche e tanto meno grammaticali, è casuale e non fa parte di un sistema linguistico. Il segno invece è simile alla parola poiché ha una realtà linguistica con significato proprio ed è formato rispettando regole sintattiche precise chiamate parametri funzionali.